lunedì 5 novembre 2007

cannaregio di casa in casa


CA' PESARO PAPAFAVA e CANALE DELLA MISERICORDIA





Il palazzo, di cui si ha notizia già nel Trecento, apparteneva alla famiglia patrizia dei Pesaro, prese il nome di Pesaro-Papafava a seguito del matrimonio, nel 1625, tra Bonifazio Papafava e Pesarina Pesaro. Poi passò in eredità alla famiglia Papafava.Cavaliere dell´Ordine del Redentore, Bonifazio discendeva da una ricca famiglia veneziana, il che gli permise di essere insignito del patriziato il 22 dicembre del 1652 e di partecipare all´esercizio del potere politico ed economico della Serenissima. La facciata in stile gotico è ingentilita da eleganti quadrifore, con balconi sporgenti e balaustre a forma di colonnine slanciate.
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 LUNGO I CANALI



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PALAZZO VENDRAMIN CALERGI




Nel Campiello Vendramin sorge il Palazzo Vendramin Calergi, considerato la maggiore espressione del Rinascimento a Venezia. Il progetto del palazzo fu affidato a Mauro Codussi nel XVI secolo e, nei due secoli seguenti, divenne il modello delle grandi dimore veneziane. Qui visse il grande compositore Richard Wagner che vi morì il 13 febbraio 1883. Il Palazzo ospita, dal 1946, il Casinò Municipale.
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CORTE DEL BRASO NUO e CALLE DEL MAGAZEN




Il toponimo "Corte del Braso Nuo" potrebbe far riferimento ad una bottega o ad un cognome di famiglia simile a Braccioduro, Braccioforte).
Nella Calle del Magazen era forse insediata una rivendita di vini.
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PIAZZA DEL GHETTO NUOVO






Il Ghetto di Venezia era la zona dove gli ebrei veneziani erano obbligati a risiedere durante il periodo della Repubblica Veneta.
La comunità si incrementò dopo "la cacciata dei marrani" , quando nel 1492 la corona spagnola decise l’espulsione di tutti gli ebrei dal regno.
Molti di loro si rifugiarono in Italia e A Venezia la comunità crebbe e si organizzò abbastanza liberamente, finché il Consiglio dei Pregadi (Senato) dispose, il 29 marzo 1516, che tutti gli ebrei dovessero obbligatoriamente risiedere nel “Ghetto nuovo”.
Nacque così un’istituzione che si diffuse anche nelle altre città d’Europa: il ghetto.
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Porta di Sinagoga nel Ghetto Nuovo

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CAMPO DEI MORI



In campo dei Mori quattro statue raffigurano i Mori di Ca' Mastelli.
Il più noto è Antonio RIOBA posto sull'angolo del campo soprastante una base romana (il nome è inciso sul fardello che porta sulle spalle) e che fu il Pasquino di Venezia durante il 1800 (esisteva un periodico satirico a lui intitolato). Gli altri "mori" sono noti con i nomi di Alfani e Sandi.


Il Pasquino veneziano
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LA CASA DEL TINTORETTO


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 CAMPIELLO DE L'ANCONETA



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Campiello dell'Anconetta e Teatro Italia

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PALAZZO LABIA



Sul campo San Geremia si affaccia Palazzo Labia. Costruito dai Labia, famosi mercanti catalani, che vollero erigere un palazzo degno della loro potenza e del loro prestigio. Il pregio è dato dalla presenza di tre distinte facciate: quella che dà sul campo di san Geremia, quella sul Canale di Cannaregio e quella sul Canal Grande. All’interno la sala da ballo affrescata dal Tiepolo illustra i fasti dell’aristocrazia veneziana e celebra i Labia utilizzando come metafora scene tratte dalla vita della Regina Cleopatra.

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PALAZZO DIEDO







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domenica 4 novembre 2007

cannaregio tra ponti e canali

Il Ponte degli Scalzi, o ponte della stazione, è stato costruito tra il 1932 e il 1934 su progetto dell'ingegnere Eugenio Miozzi (1889-1979). È formato da una singola arcata in pietra d'Istria.
In precedenza era un ponte in ferro costruito dagli austriaci nel 1858.

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Sul Canale di Cannaregio l'Hotel Biasin

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Il Ponte dei Tre Archi, sul Canale di Cannaregio, fu costruito nel 1688 per opera di Andrea Tirali e restaurato nel 1794; il ponte con le sue tre arcate è, oggi, l'unico a Venezia.

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